La religione non va insegnata a scuola! (09.07.2009)

Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ritiene che l’accordo siglato tra il Dipartimento dell’Educazione della Cultura e dello Sporto (DECS) e le Chiese, vada a minacciare il carattere laico che la scuola pubblica dovrebbe avere.

Con questo accordo si rende di fatto obbligatoria una lezione ormai giustamente disertata da tanti allievi e si aumenta inutilmente il già elevate carico di lavoro dei ragazzi.

La religione non è materia che va insegnata nelle scuole in quanto affare strettamente privato, mentre la storia delle religioni va semplicemente inserita (come in parte già è) nel programma delle materie umanistiche come storia, geografia e filosofia: il fenomeno storico-culturale costituito dalle religioni e pure quello costituito dalle correnti di pensiero areligiose (come le varie ideologie politiche) vanno affrontati nell’ambito dell’insegnamento generale e interdisciplinare e non necessità di una trattazione separata.

Pertanto il SISA si unisce al coro dell’Associazione svizzera dei liberi pensatori, schierandosi contro questa piega presa dall’autorità cantonale che sigla accordi con preti e pastori, facendo carta straccia del documento consultivo inviato nel 2007 dal nostro sindacato e dai rappresentanti degli agnostici e degli atei ticinesi.

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