L’insegnamento della storia non si fermi alla seconda guerra mondiale!

Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha sottoscritto la lettera inviata al DECS da varie sezioni giovanili dei partiti ticinesi, con cui si chiede al Dipartimento di intervenire per modificare la ripartizione temporale dell’insegnamento della storia. Oggi infatti la storia del Novecento (ed in particolare quella del secondo dopoguerra) trova poco spazio nei programmi di storia, lasciando un importante vuoto nelle conoscenze degli studenti delle scuole superiori ticinesi, la cui comprensione degli eventi di oggi risulta più difficile. La prevista revisione dei piani di studio costituisce l’opportunità di intervenire per dare più spazio alla contemporaneità: bisogna agire ora per dare a tutte le studentesse e tutti gli studenti gli strumenti per comprendere l’attualità!

Il testo della lettera indirizzata al DECS

Alla direttore del DECS Manuele Bertoli e alla Sezione dell’insegnamento medio-superiore (SIMS), al gruppo di lavoro impegnato a rivedere il programma di storia dell’insegnamento medio-superiore e all’Associazione ticinese degli insegnanti di storia (ATIS).

Conoscere la storia è essenziale per capire chi siamo e come mai il mondo è così come lo osserviamo ogni giorno. Il buon funzionamento della democrazia dipende anche dall’educazione dei cittadini che la compongono e per questo l’insegnamento della storia è un tassello centrale della formazione dei giovani.

In Ticino una parte importante degli studenti delle scuole medio-superiori termina questo percorso con una conoscenza insufficiente della seconda metà del XX. secolo. Alcuni studenti a storia arrivano a parlare degli anni ’70/’80, certi solo degli inizi della Guerra Fredda e altri ancora, purtroppo numerosi, terminano il corso nel mezzo o alla fine della Seconda Guerra Mondiale e proseguono la formazione o si addentrano nel mondo del lavoro senza aver trattato dal punto di vista storico la seconda parte del secolo scorso. Parlando con numerosi giovani ci siamo resi conto che questo fenomeno è diffuso, anche se con grandi differenze tra una sede e l’altra. Per capirne la reale entità sarebbe utile condurre un sondaggio. Nel complesso siamo dell’opinione che, nell’insegnamento medio-superiore ticinese, la seconda metà del ‘900 non riceva lo spazio necessario.

Comprendiamo naturalmente le difficoltà dei docenti nell’insegnare una materia così vasta e complessa, in un tempo relativamente limitato, e sappiamo che fanno del loro meglio per condensare il programma nel quadriennio previsto. Tuttavia, siamo convinti che trattare la seconda metà del ‘900 in maniera approfondita sia una necessità inderogabile e che riuscire a farlo sia una questione di volontà e di organizzare al meglio risorse limitate. Se da un lato il passato più recente non viene discusso abbastanza, dall’altro periodi più remoti vengono trattati in maniera relativamente approfondita e, essenzialmente, lo studio troppo dettagliato di questi va a scapito di quello della storia più recente, creando una lacuna. Come studenti ed ex-studenti riteniamo fondamentale che la scuola ci fornisca i mezzi necessari per interpretare la realtà odierna: solo così saremo capaci di affrontare le sfide presenti e future.

Sappiamo che il programma di storia dell’insegnamento medio-superiore è attualmente soggetto a una revisione e che molti docenti vorrebbero dare maggiore peso alla seconda parte del ‘900. Noi salutiamo questa volontà e incoraggiamo il DECS ed il gruppo di lavoro ad assicurare che ogni studente nell’insegnamento medio-superiore termini questa formazione avendo affrontato dal punto di vista storico gli ultimi settantacinque anni. Per il bene degli studenti e, a lungo termine, per il bene del Cantone.

Cordiali saluti,

Giovani Verdi Liberali (GVLT), Generazione Giovani (GG), Giovani Verdi (GV), Gioventù Comunista (GC), Gioventù Socialista (GISO), Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA), Giovani Liberali Radicali ticinesi (GLRT).

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