Edilizia scolastica

Da qualche decennio il degrado delle infrastrutture della scuola pubblica ticinese è sempre più evidente: all’aumento della popolazione scolastica non è seguita la pianificazione e la creazione di nuove strutture, per adeguarsi ai tempi che corrono.

Il degrado dell’infrastruttura scolastica in Ticino

La scuola pubblica ticinese vive ormai da anni una situazione di grave abbandono delle proprie infrastrutture: gli edifici scolastici, in buona parte costruiti nel periodo di grande scolarizzazione degli anni ’60-’70, non hanno più ricevuto (tranne qualche eccezione) nessun intervento di ammodernamento e ristrutturazione. Per quanto riguarda l’edificazione di nuove strutture, la situazione è analoga: salvo alcune sporadiche anomalie, il Ticino non dispone di quasi nessuna nuova scuola.

Le seguenti fotografie (scattate all’interno del Liceo di Lugano 1) testimoniano lo stato dell’infrastruttura attuale:

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La politica delle baracche

Per ovviare a questa situazione, la politica del Dipartimento dell’Educazione è finora sempre stata quella di installare delle aule prefabbricate laddove si verificava un eccessivo degrado delle strutture (tale da non permettere più di svolgervi delle lezioni) o laddove l’aumento del numero di studenti non permetteva più di stipare ulteriormente l’edificio.

Questo è il risultato (1a foto: SCC Bellinzona; 2a foto: Liceo di Lugano 1):

Aule prefabbricate fotografate lo scorso anno alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona- fra i maggiori interventi previsti ci sono quelli al campus ex Torretta

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La reazione del SISA: “Chiediamo un piano cantonale per l’edilizia scolastica!”

Nel 2014, a seguito dell’ennesimo caso di degrado delle strutture ospitanti le scuole pubbliche (al LiLu2 era stato appena reso noto il progetto di installare delle aule prefabbricate aggiuntive sul sedime della scuola), il SISA lancia una campagna di sensibilizzazione sul territorio.

Ecco il volantino distribuito in varie scuole ticinesi (scaricalo qui):

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Qualcosa si muove…

Nel settembre 2015 però le cose iniziano a sbloccarsi: il DECS lancia un “masterplan sull’edilizia scolastica” da 600 milioni (spalmati su 16 anni, tra il 2015 e il 2031) che promette di iniziare quantomeno a rivalutare la situazione. Il progetto è consultabile al seguente link: Masterplan DECS

Grazie anche al lavoro di protesta svolto dal SISA negli anni si inizia quindi a scorgere una luce in fondo al tunnel: ora occorre però essere più che mai vigili, dal momento che la messa in atto del piano d’investimento è tutt’altro che scontata…

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