Sviluppare l’interdisciplinarietà. Lezione di civica scomessa perdente e retrò (02.05.2013)

La recente presa di posizione del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) sull’iniziativa per la civicasembra non essere piaciuta ai Giovani UDC, che hanno stigmatizzato la legittima opinione in merito del sindacato attraverso un comunicato stampa, e condannato una delle misure alternative proposte dal SISA: il voto ai sedicenni, che a detta dei giovani democentristi sembrerebbero incapaci di intendere e di volere.

Rispetto all’iniziativa per la civica il sindacato ci tiene a precisare di aver semplicemente fatto valere la propria opinione rispetto alla tematica, partendo dal presupposto che lo stimolo alla partecipazione giovanile alla politica sia un argomento caro a tutte le parti in discussione.

Il SISA ritiene che la formula caldeggiata dagli iniziativisti, consistente nell’istituzione della lezione di civica come materia autonoma, sia di difficile realizzazione: la costruzione di un percorso di educazione alla cittadinanza è per sua stessa natura caratterizzato da un approccio di tipo interdisciplinare, all’interno del quale si compenetrano elementi provenienti sia dalle materie umanistiche che da quelle cosiddette scientifiche: in tal senso il lavoro che va svolto dovrà consistere piuttosto nello sviluppo più efficace delle sinergie tra queste discipline, nell’ottica di costruire un percorso esaustivo di sensibilizzazione alla cittadinanza. In ogni ordine di studio, e in maniera coerente.
Non esiste, potremmo dire, la civica: esistono piuttosto le finalità di una scuola pubblica, che deve essere capace di fornire gli strumenti per lo sviluppo di un sapere critico che permetta ai giovani di interagire con la società e parteciparvi. A tutti, democraticamente, eliminando gli ostacoli rappresentati dagli scompensi socio-culturali: qui si gioca la vera partita.

Il sindacato rilancia inoltre il voto ai sedicenni, ricordando al giovani democentristi che noi giovani non siamo idioti e che il problema è ben più complesso della conoscenza della differenza tra un referendum e un’iniziativa: in questa fascia d’età esistono tante ragazze e ragazzi che hanno più capacità di esprimersi in merito alla politica di molti maggiorenni, anche se a tutt’oggi sono ancora esclusi da decisioni che spesso li riguardano direttamente. Tra di loro sono in tanti anche coloro che, una volta responsabilizzati col diritto di voto e magari anche attraverso vere forme di democrazia all’interno delle scuole (!), vedrebbero finalmente un nesso tra loro e la cosa pubblica.
In conclusione il SISA sorvola sulle provocazioni dei Giovani UDC, ricordando le loro passate collaborazioni con cotanto “estremismo di sinistra”, e auspicando che in futuro si possa di nuovo dialogare e agire insieme su temi condivisi.

2 maggio 2013.

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