La lotta paga. Punto e a capo. La vittoria ottenuta dal SISA lo scorso novembre, quando il governo cantonale ha approvato l’innalzamento da 16’000 a 18’000 CHF del tetto massimo per le borse di studio, è la vittoria di tutte le studentesse e tutti gli studenti che hanno lottato negli ultimi mesi contro i tagli alla scuola, per un vero diritto allo studio. Dopo le prime misure di aprile (quando la restituzione allo Stato delle borse per il master era stata ridotta da un terzo a un decimo della somma ricevuta), questo nuovo intervento dimostra come firmare una petizione, partecipare a una manifestazione o entrare nel sindacato studentesco non siano delle azioni un po’ “ribelli”, ma siano invece l’unico modo per ottenere dei risultati concreti e tangibili in favore dei nostri diritti.
Se “l’autunno caldo” evocato nell’ultimo editoriale c’è stato solo in parte, l’inverno invece è stato decisamente più torrido: sia da un punto di vista termometrico, sia da quello della mobilitazione studentesca. Le due cose vanno di pari passo: le oltre 1500 persone presenti a Bellinzona il 2 febbraio sono infatti scese in piazza per rivendicare degli interventi più decisi contro il riscaldamento climatico, promuovendo delle rivendicazioni concrete e immediatamente attuabili (trasporti pubblici gratuiti, tassazione delle imprese commisurata all’inquinamento, trasferimento del traffico merci su rotaia, ecc.).
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi ci aspettano ancora importanti mobilitazioni: con lo sciopero del clima del 15 marzo proseguirà la lotta in favore di politiche ambientali più coraggiose, mentre lo sciopero delle donne del 14 giugno sarà il momento per tornare a rivendicare una vera parità di genere. In questo numero approfondiremo le ragioni di queste lotte, con l’appello a continuare la mobilitazione: come abbiamo detto, la lotta paga e solo costruendo un movimento di contestazione ampio e diffuso potremo riuscire a ottenere dei risultati!
Redazione
Questo articolo è apparso nel 6° numero de L’Altrascuola, pubblicato nel mese di marzo del 2019 (leggi qui l’intero giornale).