Il Gran Consiglio da “luce verde” agli ultraliberisti: la scuola non è un’azienda!

Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha appreso con particolare sconcerto la decisione presa dal parlamento ticinese in materia scolastica. Nella seduta di ieri, il Gran Consiglio ticinese ha infatti dato via libera all’iniziativa generica presentata da Morisoli intitolata “Rinnoviamo la scuola dell’obbligo ticinese”, attraverso la quale si vuole avviare un processo di riflessione e riforma dell’apparato scolastico. Seppur le proposte possano apparire come lodevoli e necessarie, nascondono in realtà un pericoloso tentativo di attacco alla natura democratica della scuola ticinese! 

Si tratta infatti di un cavallo di Troia che nelle reali intenzioni dell’iniziativisti vuole applicare i dogmi delle scuole di pensiero neoliberali in materia di amministrazione pubblica alla scuola dell’obbligo. Mantra neoliberale che il SISA conosce bene: la scuola deve diventare un’azienda, il direttore un manager e l’utente (famiglie e allievi) dei clienti! Insomma, l’obiettivo degli ultraliberisti nostrani è di costruire un sistema scolastico a più velocità, con disparità di fondi tra le diverse sedi, un controllo aziendalistico delle performance dei docenti, affinché si applichi un regime concorrenziale tra il corpo docente. Ma non solo, anche i percorsi formativi per gli allievi dovrebbero diventare più selettivi, in cui il falso mito meritocratico vada ulteriormente a legittimarsi! 

Le logiche di mercato non hanno nulla in comune con le esigenze educative delle allieve e degli allievi ticinesi! La creazione di unità amministrative autonome (UAA) come l’introduzione di una logica concorrenziale nell’insegnamento, oltre che a cozzare con la ragione democratica della scuola ticinese, è in aperto contrasto con i valori repubblicani che l’apparato scolastico vuole trasmettere. Sebbene l’approvazione di questa iniziativa possa apparire come innocua e interpretata come una bonaria volontà di migliorare la scuola ticinese, la direzione dell’iniziativa è chiara, come la posizione e determinazione degli iniziativisti. Proprio nel momento in cui la popolazione civile e scolastica chiedono a gran voce di superare il sistema classista dei livelli, il parlamento approva un’iniziativa che nei suoi contenuti, pur vaghi che siano, chiede il contrario! 

Il SISA non ci sta! Sosterremo con vigore l’iniziativa popolare “Basta livelli nella scuola media!” e veglieremo sul lavoro del legislativo ticinese affinché la scuola pubblica non venga trasformata in un’azienda! 

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