Riprendiamoci i nostri spazi (30.11.2006)

Siamo partiti rivendicando al DECS il diritto in ogni sede a disporre di almeno un’aula studentesca. Non ci è stata data risposta. Abbiamo scritto una lettera alla direzione del Liceo di Mendrisio chiedendo la medesima cosa, ed essa ha convocato i nostri militanti sostenendo che “i panni sporchi vanno lavati in casa” (come se una scuola pubblica fosse una cosa che non interessasse la popolazione tutta). La risposta è stata un No categorico perche mancano gli spazi anche per fare lezione. Pochi giorni dopo appare un intervsita al direttore del Liceo di Lugano 1 che si lamenta della totale mancanza di spazio nella sua sede e del sovraffollamento generale.

Il direttore del Liceo di Lugano 1 è intervenuto tardivamente: se i docenti avessero minacciato di non lavorare in condizioni logistiche del genere, avremmo voluto vedere cosa sarebbe successo: il rischio di un blocco delle attività  didattiche da parte di docenti e studenti non sarebbe stata tollerata dal DECS che si sarebbe dato certamente una mossa. Ma il DECS pur conoscendo questa situazione e non vedendo reazioni di rilievo non si è mosso e ha fatto iniziare un nuovo anno scolastico nonostante in quella scuola (e non solo) vi fosse spazio solo per la metà  dell’attuale numero di studenti. E’ una mancanza di rispetto totale per tutta la comunità  educativa!

Nel preventivo 2004 il DECS per risparmiare tagliava alcune ore di lezione nei licei, diminuendo l’offerta didattica agli studenti; oggi non si preoccupano minimamente di trovare spazi adeguati, ma pensano di risolvere le cose costruendo baracche-forno in cui stipare gli allievi-bestiame. A Bellinzona addirittura la Scuola di Commercio invia gli studenti in prefabbricati vecchi che a quanto ci risulta, in base agli elementi a nostra disposizione, sono anche pericolosamente rivestiti di amianto! Ma stiamo dando i numeri? Cosa succederà  l’anno prossimo: introdurremo il numerus clausus alla fine delle scuole medie così che la formazione superiore ritorni d’èlite e evitare di pagare nuove strutture?

E’ possibile che il DECS non sia intervenuto finora? Non è una cosa nuova: nel 2003 degli studenti del CSIA di Lugano in Via Brentani, regolarmente promossi dalla prima alla seconda classe furono eslcusi dalla scuola perchè non c’erano abbastanza aule in sede!!! E già lì avevano messo lezioni di pittura nella cantina della scuola senza rubinetti con l’acqua corrente, oltre che aver buttato fuori letteralmente dei ragazzi in sovrannumero! Ma dove stiamo vivendo?

Riprendiamoci i nostri spazi! Spazi di studio, di svago; spazi sociali, culturali, di alloggio! Ridiamo importanza alla scuola pubblica e che sia di qualità ! La mania risparmista dopo aver colpito la motivazione dei docenti, aver colpito l’offerta didattica per gli allievi, dopo aver tagliato ovunque porta a rinunciare a investire nella scuola. Adesso basta!

Deve essere lotta! Blocchiamo le scuole finchè quelli che dovrebbero gestirle non si renderanno conto che così non può continuare!

L’unità  è fondamentale in questo momento: chiediamo a tutti i movimenti e le organizzazioni pronti a reagire in generale per una società  dove il tema del diritto agli spazi, non solo scolastici, sia garantito, ne parlino apertamente al loro interno e ci comunichino la loro disponibilità  a percorrere con noi questa strada.

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