Immigrazione di massa: lettera aperta a Manuele Bertoli (11.02.2014)

Onorevole consigliere di Stato Manuele Bertoli,

A seguito dell’accettazione da parte del popolo svizzero dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, che potrebbe facilmente portare al collasso degli accordi bilaterali vigenti tra Confederazione ed Unione Europea, il nostro paese potrebbe vedere notevolmente ridotte le proprie risorse e potenzialità anche in ambito educativo.

Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) non può dunque che esprimere a tal proposito enorme preoccupazione. Le prime voci relative i possibili scompensi cominciano a farsi sentire anche nella Svizzera italiana, dove sembrano ormai in bilico fondi di 14 milioni di franchi all’indirizzo dell’Università della Svizzera Italiana (USI) e ad altri istituti associati (come l’IRB), 4 milioni di franchi alla SUPSI, nonché tutti i partenariati nell’ambito della ricerca, in cui tali centri di formazione sono fortemente impegnati. A rischio, insomma, anche la ricerca di eccellenza promossa nel nostro Cantone nell’ambito dell’oncologia, e diversi altri settori.

Come già emerso potrebbero essere compromessa, più in generale, la partecipazione della Svizzera al programma di ricerca «Orizzonte 2020», dotato di un fondo di 80 miliardi, nonché il sistema di mobilità degli studenti – pensiamo al programma Erasmus – uno dei cardini, oggi, del mondo dell’educazione, a danno di numerosissimi studenti svizzeri oggi coinvolti in tali progetti.

Aldilà di tutte le critiche che vanno legittimamente mosse all’Unione Europea, in particolare all’impostazione mercantile da essa fortemente promossa anche nel mondo della scuola, è piuttosto evidente come il decadimento di questo complesso partenariato potrebbe essere gravido di pesantissime conseguenze per la Svizzera, paese che si gioca nell’ambito della ricerca pubblica, della crescita culturale e scientifica, buona parte del suo futuro.

Riteniamo dunque opportuno chiederLe se nell’eventualità dell’apertura di un quadro critico con l’UE:
– il Dipartimento Educazione Cultura e Sport (DECS) è pronto a salvaguardare le condizioni di sviluppo attuali a tutti i livelli in cui un mutamento delle condizioni attualmente vigenti potrebbe incidere;
– quali sono i provvedimenti che il DECS, ne caso in cui esistesse già una strategia in tal senso, intenderebbe promuovere per adattarsi al nuovo contesto;
– quali passi intenderebbe compiere il Dipartimento per l’elaborazione di una strategia in questo nuovo contesto, nel caso in cui essa non sia ancora stata delineata;
– se è prevista l’apertura di un dialogo tra tutte le parti in causa nel mondo dell’educazione, per discutere le eventuali progettualità future, e quali sarebbero le modalità e le tempistiche.

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