Multe per chi viaggia in piedi in 1a classe? Ma stiamo scherzando?

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La politica aziendale delle FFS continua (giustamente) a far discutere.

Dopo le critiche per la soppressione di vari collegamenti con il Nord delle Alpi a seguito dell’apertura di Alptransit (e il lancio di due petizioni a favore di un loro mantenimento), a tenere banco è ora il problema del sovraffollamento dei treni regionali.

Come riporta il portale Ticinonline (leggi qui), negli scorsi giorni vari collegamenti TILO si sono letteralmente trasformati in “scatole di sardine” per i passeggeri, costretti a viaggiare in piedi e in alcuni casi addirittura obbligati ad attendere il treno successivo a causa dell’assenza di spazio.

Evidentemente in un momento, come quello attuale, di transizione al nuovo piano orario, questi inconvenienti possono sopraggiungere  e non è per nulla facile evitare che ciò avvenga (benché le FFS sarebbero tenute ad agire con maggiore incisività per limitare i disagi ai passeggeri). A stupire non è quindi tanto la problematica in sé, quanto piuttosto la reazione assunta dalla FFS di fronte a queste situazioni.

Nella giornata di lunedì, infatti, una decina di passeggeri si sarebbe trasferita nella sezione di prima classe alla ricerca di qualche posto libero o anche semplicemente di un po’ di spazio in più rispetto a quanto ve ne fosse in seconda (leggi qui). Al momento della salita sul TILO dei controllori FFS, scattano però le multe a chiunque si trovasse nello scomparto di 1a classe, e non sono certo bruscolini: si parla di somme che vanno dai 70 ai 160 CHF!

Questa condotta da parte delle Ferrovie è assolutamente inaccettabile, dal momento che l’acquisto di un titolo di trasporto dovrebbe logicamente dare diritto ad un posto a sedere (o quantomeno a non restare schiacciati tra altre persone!). Tanto più che i vagoni di prima classe sono spesso tristemente vuoti, a fronte di scomparti di seconda classe che scoppiano di passeggeri (in particolare negli orari di punta).

In questo senso, la richiesta del SISA di abolire la prima classe sui treni regionali appare ancora valida e attuale (poco o nulla è cambiato da quando avanzammo tale rivendicazione, ormai quasi tre anni fa) e si potrebbe formulare qualche riflessione in tal senso anche per i treni a lunga percorrenza. Puntualmente, sui treni carichi di studenti di ritorno a Nord o a Sud delle Alpi, ci sono infatti passeggeri che sostano seduti o in piedi tra le giunzioni dei vagoni, senza poter occupare nessun posto nei (numerosi) vagoni vuoti di prima classe: una situazione paradossale!

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