Foglio di Formazione sui tagli alla scuola pubblica (maggio 2013)

Lottare contro le privatizzazioni e i tagli alla scuola pubblica!

Perchè?

Le scuole private promuovono fortemente la selezione su base sociale, poichè solamente coloro appartenenti a famiglie ad alto reddito potranno permettersi di pagare gli studi. Circa allo stesso modo agiscono i tagli alla scuola pubblica. Peggiorando la qualità dell’insegnamento della scuola pubblica, le scuole private vengono avantaggiate perchè potrebbero essere meglio considerate dagli istituti di impiego e inoltre permetteranno meglio la formazione di un individuo ben preparato intellettualmente. Inoltre per la precisione le classi meno abbienti sono svantaggiate anche perchè non possono permettersi delle eventuali lezioni di recupero private decretando una maggiore facilità da parte loro di non riuscire a passare le scuole superiori.

Quindi il risultato complessivo di tagli e privatizzazioni della scuola pubblica è quello di sfavorire ulteriormente la popolazione delle fasce sociali più deboli nei confronti di quelli più agiate, dato che la formazione che queste fasce deboli potranno permettersi sarà di una qualità molto più scadente. Ciò renderà ancora più difficile la possibilità di ascesa sociale, dividendo ancora più rigidamente la società in ricchi e poveri.
Per esempio negli Stati Uniti ciò è rimarcato fortemente: la scuola pubblica è diventata, a causa delle fortissime privatizzazioni e tagli, un luogo adibito a scaricare tutti i giovani già destinati a diventare dei lavoratori a bassissima qualificazione o precari. Tutti coloro che aspirano a dei posti di lavoro migliori devono frequentare i costosissimi licei privati e in seguito le università anch’esse molto costose.
I tagli alla scuola possono presentarsi tramite: Tagli allo stipendio del personale scolastico. Tagli alle borse di studio. Tagli alle lezioni di recupero. Risparmio sulle infrastrutture e attrezzature scolastiche, ecc.

Come organizzarsi per contrastare i tagli.

La forma di protesta da sempre prediletta dal SISA, in caso di tagli alla scuola pubblica, è lo sciopero (normalmente della durata di una giornata), poichè ha politicamente molto impatto e coinvolge meglio tutti gli studenti.
L’organizzazione di uno sciopero ne determina in modo importante il suo successo. Ogni militante, soprattutto coloro che studiano in determinate sedi scolastiche del territorio ticinese, deve attivarsi seriamente. In modo particolare deve essere sempre in contatto con l’organo centrale di coordinamento cioè la segreteria, segnalando gli umori degli studenti, delle loro possibili azioni personali, ecc. Le direttive del sindacato verso i militanti dovranno essere decisi il più possibile con la partecipazione di tutti i diretti interessati, nel caso non fosse possibile per mancanza di tempo o altri problemi organizzativi sarà la segreteria a decidere autonomamente le direttive da fornire ai militanti.
Il passo più importante consiste nel riuscire ad essere presenti nell’assemblea degli studenti (possibilimente in ogni sede scolastica) e far votare gli studenti per decidere la partecipazione o meno allo sciopero studentesco. Questo perchè le Assemblee degli studenti sono gli unici organi che rappresentano la totalità degli studenti, è quindi importantissimo ricevere il loro appoggio per garantire la dovuta leggittimità al SISA, inoltre sono delle ottime occasioni per parlare a tanti studenti in un colpo solo per spiegare loro la situazione.
Dopodichè bisogna procedere con la diffusione dell’evento, facendone capire l’importanza, ciò avviene attraverso volantini, cartelloni, riunioni di cellula ecc. Ogni realtà scolastica del cantone dovrà avere una persona di riferimento che sia il principale responsabile dell’organizzazione dello sciopero in quella scuola.
Le cellule di ogni sede o la persona di riferimento nel caso non fosse presente una cellula, dovrà inoltre occuparsi di stabilire un punto di ritrovo di quella sede, luogo in cui dovranno radunarsi gli studenti per poi dirigersi insieme al punto di ritrovo di inizio corteo.
Coinvolgere i docenti simpatizzanti per lo sciopero può anche essere utile, cercando di convincerli a parlarne durante la lezione, invitanto i propri allievi a partecipare alla mobilitazione.

Foglio di formazione del Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA)

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